Cos’è il «dumping fiscale» e perché la Francia ha accusato l’Italia

L’accusa ha appena fatto inalberare Palazzo Chigi riportando la relazione tra Italia e Francia ai minimi termini dopo i ripetuti scontri verbali tra l’Eliseo e Roma amplificati dalle dichiarazioni di Matteo Salvini indirizzate ad Emmanuel Macron sulla possibile presenza di militari europei in Ucraina. Stavolta il riferimento che ha fatto trasecolare Giorgia Meloni, imponendo una replica stizzita alle insinuazioni transalpine, è alla frase proferita dal premier francese François Bayrou a quattro cronisti d’Oltralpe nel pieno di una profonda crisi politico-istituzionale che sta vivendo Parigi. 

Il rischio dumping fiscale

«I cittadini più abbienti lascerebbero la Francia — ha detto il premier – perché ormai esiste una specie di, come si dice, nomadismo fiscale per cui i contribuenti vanno a vivere dove… L’Italia oggi sta facendo una politica di dumping fiscale». Una frase che Bayrou ha ripetuto ponendo ancora l’accento sul fatto che l’Italia farebbe «dumping fiscale», inciterebbe cioè i cittadini francesi a trasferirsi in Italia attraendoli con tasse meno elevate di quanto pagano in Francia.

La trasformazione di Milano

Quanto c’è di vero nelle dichiarazioni del premier francese e quanto davvero l’Italia agevola i super-ricchi a trasferirsi nel nostro Paese con condizioni fiscalmente attraenti sperando di aumentare il gettito erariale? Il tema è stato appena ripreso dal Financial Times, che ha ragionato sulla trasformazione finanziaria e sociale di Milano, partendo dall’assunto che il regime fiscale favorevole dell’Italia stia rappresentando una svolta storica anche per la città, diventata il quartier generale di industriali e fondi di private equity senza alcun legame diretto con il nostro Paese.

I migranti di lusso che vivono a Milano

Un’evoluzione confermata dalle iscrizioni all’anagrafe dei «migranti di lusso», che evidenziano come tasse agevolate per il rientro dei capitali e il mercato immobiliare redditizio portino a trasferimenti da rotte inusuali fino a qualche tempo fa: nel 2023 hanno spostato la propria residenza a Milano persone che prima la avevano ad Antigua, alle Bahamas, alle Barbados, a Panama e Cipro, con 1627 nuovi arrivi dagli Stati Uniti, dato più alto dal 2003. Un dettaglio che ha generato una nicchia di investitori internazionali che ha riversato capitali enormi sugli immobili di lusso nel mercato di Milano, in corrispondenza di uno sviluppo verticale della città su cui si sono concentrate le inchieste della Procura, e che ha modificato negli ultimi anni la fisionomia delle zone di maggior pregio della città, con prezzi che nel Quadrilatero della moda sono arrivati a sfiorare i 40 mila euro al metro quadro. 

La tassa piatta e le sue origini al 2017

Per la verità si tratta di un percorso più lungo, almeno a partire dal 2017, più ampio dell’orizzonte politico dell’attuale governo insediatosi ad ottobre 2022 ma nelle dichiarazioni di Bayrou un fondo di verità c’è, tanto da aver suscitato di recente la lente della Corte dei Conti, che ha lanciato l’allarme su questo regime non così positivo per le dinamiche erariali e i nostri conti pubblici. Sin da quell’anno è in vigore in Italia la cosiddetta «norma CR7», chiamata così perché permise a Cristiano Ronaldo di trasferirsi alla Juventus pagando una tassa «simbolica» e piatta su tutti i redditi provenienti dall’estero (ad esempio sui diritti di immagine e sponsorizzazioni). Il regime fiscale speciale consente ora a chi trasferisce la residenza nella Penisola di pagare per 15 anni una «flat tax» di 200 mila euro l’anno (ai tempi di CR7 era addirittura la metà, 100 mila euro), su interessi di obbligazioni, dividendi da partecipazioni azionarie, plusvalenze da cessione di imprese, successioni o donazioni quando maturati all’estero (mentre per i redditi maturati in Italia vigono le normali trattenute fiscali).

Il report Henley & Partners

Secondo un recente rapporto della società Henley & Partners, società specializzata nella consulenza per i programmi di cittadinanza e residenza, celebre per aver inventato il controverso piano “cash-for-passport” di Malta, siamo di fronte all’indiscutibile “fascino” fiscale del Paese, anche per la coda di questo provvedimento. Perché per i familiari che optano per lo stesso regime fiscale l’imposta fissa scende a 25 mila euro. «Sommando il costo del fisco e delle abitazioni», osserva l’analisi, «molti clienti hanno realizzato che l’Italia è più conveniente del principato di Monaco», dove pure le tasse sono a zero. Per questa ragione, e per la qualità di vita e dei paesaggi, circa 3.600 milionari dovrebbero trasferire la loro residenza in Italia entro l’anno, portando con sé un patrimonio di circa 21 miliardi.

La Corte dei Conti: non ci sono benefici reali per il Paese

D’altronde, dicevamo, la stessa Corte dei Conti ha stigmatizzato la crescente affluenza di super-ricchi in Italia, attratti dall’attuale regime fiscale ultra agevolato per i loro redditi prodotti all’estero. Anche se la «flat tax» per i Paperoni attira capitali stranieri e alimenta il mercato immobiliare, la Corte dei Conti ha sottolineato che il governo italiano non ha predisposto strumenti adeguati per misurare l’efficacia della tassa piatta in relazione agli obiettivi dichiarati, come la stimolazione degli investimenti produttivi e la crescita economica. In altre parole, l’Italia sta attirando sì ricchezza, ma senza alcuna capacità di tracciamento dei benefici concreti per il Paese, alimentando piuttosto il timore che l’Italia stia diventando un «Tax Heaven» per i milionari di tutto il mondo. 

Quanti sono i Paperoni arrivati in Italia

Secondo i numeri resi noti dalla Corte dei Conti, nel 2023 hanno beneficiato del regime agevolato italiano circa 1.500 super-ricchi (di cui 425 familiari). Questo ha portato nelle casse dello Stato 117,6 milioni di euro. Ma se si guarda al quadriennio 2020-2023, i Paperoni sbarcati in Italia sono stati 2.875 (di cui 1.108 familiari). Per un totale di circa 4 mila contribuenti agevolati e un incasso per l’erario di 315,3 milioni di euro.

Fonte: https://www.corriere.it/economia/tasse/25_settembre_01/cos-e-il-dumping-fiscale-e-perche-la-francia-ha-accusato-l-italia-la-flat-tax-per-i-super-ricchi-e-il-regime-ronaldo-ad9b3bbc-53f3-4c74-84d2-efbbb6302xlk.shtml