La deriva dei conti pubblici italiani

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La legge di stabilità approvata nel dicembre scorso ha previsto per il 2019 un deficit del 2% rispetto al Prodotto Interno Lordo (PIL). Recentemente Matteo Salvini ha ipotizzato di sforare il 3%, limite stabilito dal Trattato di Maastricht, sottoscritto anche … Leggi tutto

I paradossi della Flat Tax all’italiana

Chissà che cosa direbbe Milton Friedman, l’economista americano che nel dopoguerra propose la flat tax, di fronte all’introduzione in Italia di questa forma di imposta. La domanda si pone perché la tassa piatta all’italiana in effetti è assai diversa da quella ideata da Friedman.

Anzitutto, la Flat Tax nelle intenzioni del suo ideatore nasce come proposta per evitare le disparità di imposizione fiscale, poiché ogni categoria di contribuenti cerca di ottenere un trattamento di favore, ovviamente a scapito di tutti gli altri.

Questo obiettivo se l’era posto anche Salvatore Scoca, relatore dell’art. 53, durante i lavori dell’Assemblea Costituente italiana: “Se esaminiamo la nostra legislazione, vediamo che, accanto alle leggi normali di imposta, si sono inserite troppe eccezioni, troppe norme singolari, le quali creano differenze di trattamento tra classi di cittadini ed altre classi, e tra le varie località del territorio dello Stato, e rendono ardua la stessa conoscenza della materia. Questa delle riduzioni e delle esenzioni è una grave menda della nostra legislazione, ed occorre che sia eliminata per l’avvenire”.

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Se si accende la spia rossa del debito

Quando si accende una spia rossa nel cruscotto dell’automobile sarebbe opportuno fermarsi e cercare di capire qual è il problema, per evitare che il danno comprometta la possibilità di continuare il viaggio. Di recente sulla vettura “Italia” si sono accese molte lampadine … Leggi tutto

Un Governo ingiusto

L’attuale Governo, sostenuto da M5S e Lega, ha chiesto al Parlamento di approvare una manovra economica di circa 33 miliardi di euro, le cui risorse sono finanziate in gran parte a debito. Nulla di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire: ai posteri viene rilasciata l’ennesima cambiale da pagare.

Non solo: se i Governi precedenti, dal 2011 in poi, erano stati criticati per aver ipotecato le manovre degli anni successivi con pesanti clausole di salvaguardia (12,5 miliardi per evitare l’aumento dell’IVA nel 2019), l’attuale Governo le ha aumentate a 23 miliardi (nel 2020) e a 28,8 miliardi (nel 2021). Insomma, nei prossimi anni sarà necessaria una manovra economica esclusivamente per evitare l’aumento dell’IVA. Così facendo, si persiste nel caricare pesi insopportabili sulle spalle delle prossime generazioni, continuando a realizzare deficit, ad aumentare il debito e a condizionare le possibilità futura di spesa pubblica.

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Meno tasse non significa meno evasione fiscale

La principale argomentazione utilizzata per “giustificare” l’evasione fiscale è l’eccessivo livello della pressione fiscale: le tasse sono troppo elevate e quindi è necessario evitare di pagarne almeno una parte. Chi propone questo ragionamento, tralascia di considerare l’ovvia conseguenza: se alcuni … Leggi tutto

2018_10_28 Roma – Riforme fiscali e debito pubblico italiano [Convegno]

Registrazione video del dibattito dal titolo “Riforme fiscali e debito pubblico italiano”, svoltosi a Roma sabato 27 ottobre 2018 alle 10:17.

Dibattito organizzato da Comitato per l’Abolizione del Debito Illegittimo.

Sono intervenuti: Massimo Pallottino (coportavoce del Coalizione Italiana Contro la Povertà – CGAP), Marco Bersani (socio fondatore di Attac Italia e di Cadtm Italia), Francesco Gesualdi (fondatore e coordinatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano), Antonio De Lellis (attivista di ATTAC e di CADTM), Rocco Artifoni (vicepresidente nazionale dell’Associazione per la Riduzione del Debito Pubblico), Paolo Raimondo (economista), Mario Lettieri (già deputato e sottosegretario per l’Economia e le Finanze), Marco Bersani (dirigente comunale dei servizi sociali e consulente psicopedagogico per cooperative sociali), Vittorio Lovera (rappresentante di Attac, presidente di un Paese diverso).

Sono stati discussi i seguenti argomenti: Amministrazione, Bilancio, Comunicazione, Debito Pubblico, Economia, Enti Locali, Finanza, Finanza Pubblica, Fisco, Informazione, Investimenti, Politica, Poverta’, Reddito, Riforme, Spesa Pubblica, Tasse.

La registrazione video di questo dibatto ha una durata di 2 ore e 40 minuti.

Il contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.

 

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L’aumento della ricchezza e della disuguaglianza

Di solito si fa il confronto tra il tanto posseduto dai più ricchi e il poco rimasto nelle mani dei più poveri. In questo modo è facile verificare quanto il sistema economico mondiale sia diseguale ed ingiusto. Ma a conclusioni analoghe si può giungere anche soltanto analizzando l’evoluzione della ricchezza nel mondo.

Una conferma si può trovare nel Global Wealth 2018, l’ultimo rapporto del Boston Consulting Group (una società che offre consulenza per gli investimenti di elevato valore): la ricchezza finanziaria privata mondiale nell’ultimo anno è cresciuta del 12%, raggiungendo nel 2017 il totale di 201,9 mila miliardi di dollari. Si tratta di una cifra che è circa 2,5 volte più grande del PIL mondiale annuale, che ammonta a circa 81 mila miliardi di dollari.

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