Decalogo costituzionale contro il gioco d’azzardo

Giocare d’azzardo non fa bene, anzi, nuoce. Reca danno alle persone, alle famiglie e alle comunità. Riguardando il nostro patto di cittadinanza, che è la Carta Costituzionale, troviamo le ragioni che mostrano quanto il gioco d’azzardo non sia soltanto una malattia o una dipendenza a livello  individuale, ma anche e soprattutto una ferita sociale e collettiva. Vediamo perché, analizzando una decina di articoli della Costituzione.

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La Provincia di Rimini contro gli evasori

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Molti  sostengono che le province siano inutili. Pensando a quanto è stato fatto dalla provincia di Rimini non si direbbe. Per contrastare gli evasori fiscali del proprio territorio la Giunta provinciale di Rimini, con voto unanime, nel dicembre del 2012 aveva approvato la proposta di costituirsi parte civile nel processo in cui sono stati rinviati a giudizio molti professionisti ed imprenditori del territorio accusati di evasione fiscale e riciclaggio.

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IVA: alla ricerca di verità

Pare che a breve l’aliquota ordinaria dell’IVA salirà dal 21% al 22%. L’IVA è stata introdotta in Italia nel 1973 con l’aliquota del 12%. In 40 anni ci sono stati 8 aumenti. L’ultimo l’ha effettuato il Governo Berlusconi il 17 settembre 2011, quando l’IVA è passata dal 20% al 21%.

Oggi proprio quelli che hanno deciso l’ultimo aumento si presentano come i maggiori avversari del prossimo aumento, senza alcuna spiegazione e tanto meno autocritica su quanto hanno fatto due anni fa. Soltanto una classe politica indecente e irresponsabile può essere così spudoratamente contraddittoria senza mostrare vergogna. 

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Paesi a confronto

PilUE

Segnalo che sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore sono stati pubblicati 3 grafici (vedi allegato) che mettono a confronto i Paesi europei in base al deficit, al debito e all’avanzo primario.

Povera Italia

Primo problema: la disuguaglianza. L’Italia è un paese relativamente ricco. La Fondazione Edison, sulla base dei dati Eurostat e della Commissione europea, ha calcolato la ricchezza finanziaria netta dei cittadini dei vari paesi europei  nel 2011, misurandola in percentuale rispetto al PIL. Risultato: le famiglie italiane sono in vetta alla classifica, detenendo una ricchezza netta (cioè calcolando la differenza tra risparmi e debiti) del 168%.

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La società civile prende la parola

In vista delle prossime elezioni alcune associazioni chiedono ai candidati di prendere precisi impegni per le politiche fiscali

Le elezioni si avvicinano e giustamente la società civile prende la parola, stilando documenti, inviando appelli o chiedendo impegni ai candidati dei diversi schieramenti. Segnaliamo alcune proposte in particolare nel campo dell’economia e del fisco.

Anzitutto l’iniziativa che è stata promossa dall’Associazione Economia Reale Onlus, che nello scorso novembre ha convocato e coinvolto decine di gruppi e associazioni per passare “dall’analisi economica alla proposta politica”. Dal confronto è scaturito un documento comune che evidenzia una forte opzione per l’Europa: «Noi identifichiamo nell’Europa e nelle sue Istituzioni la nostra casa comune, la nostra storia, la nostra cultura. L’Europa non può essere soltanto una pur necessaria, rigorosa e competente tecnocrazia. Se ci fermassimo a questo, un crescente deficit democratico potrebbe compromettere l’intera costruzione europea ed il suo ruolo nel mondo. Per questo noi crediamo nell’integrazione politica europea ed identifichiamo nella creazione degli Stati Uniti d’Europa il fine ultimo di tale processo. Nel mondo della globalizzazione, i singoli Stati europei hanno già perso la loro sovranità nazionale in alcune fondamentali aree.