La presentazione della Legge di stabilità – come al solito – fa discutere. Anche perché non si sono ancora sopiti i malumori per l’aumento di un punto dell’aliquota IVA dal 1° ottobre.
Rocco Artifoni
IVA: alla ricerca di verità
Pare che a breve l’aliquota ordinaria dell’IVA salirà dal 21% al 22%. L’IVA è stata introdotta in Italia nel 1973 con l’aliquota del 12%. In 40 anni ci sono stati 8 aumenti. L’ultimo l’ha effettuato il Governo Berlusconi il 17 settembre 2011, quando l’IVA è passata dal 20% al 21%.
Oggi proprio quelli che hanno deciso l’ultimo aumento si presentano come i maggiori avversari del prossimo aumento, senza alcuna spiegazione e tanto meno autocritica su quanto hanno fatto due anni fa. Soltanto una classe politica indecente e irresponsabile può essere così spudoratamente contraddittoria senza mostrare vergogna.
Paesi a confronto
Segnalo che sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore sono stati pubblicati 3 grafici (vedi allegato) che mettono a confronto i Paesi europei in base al deficit, al debito e all’avanzo primario.
Debito, disuguaglianza e ricchezza degli italiani
Il debito pubblico italiano – secondo i dati forniti da Bankitalia – a fine giugno 2013 ha raggiunto il record assoluto di 2.075 miliardi di euro, cioè oltre il 130% del Prodotto Interno Lordo (1.566 miliardi di euro nel 2012).
Nuovo record del debito pubblico
Siamo arrivati a 2.041 miliardi di euro. E l’aumento dell’IVA, oltre ad essere iniquo, potrebbe aggravare la situazione…
Povera Italia
Primo problema: la disuguaglianza. L’Italia è un paese relativamente ricco. La Fondazione Edison, sulla base dei dati Eurostat e della Commissione europea, ha calcolato la ricchezza finanziaria netta dei cittadini dei vari paesi europei nel 2011, misurandola in percentuale rispetto al PIL. Risultato: le famiglie italiane sono in vetta alla classifica, detenendo una ricchezza netta (cioè calcolando la differenza tra risparmi e debiti) del 168%.
La società civile prende la parola
In vista delle prossime elezioni alcune associazioni chiedono ai candidati di prendere precisi impegni per le politiche fiscali
Le elezioni si avvicinano e giustamente la società civile prende la parola, stilando documenti, inviando appelli o chiedendo impegni ai candidati dei diversi schieramenti. Segnaliamo alcune proposte in particolare nel campo dell’economia e del fisco.
Una manovra corretta
Il testo della legge di stabilità contiene alcune novità positive per le famiglie e per la solidarietà
L’imbroglio del debito pubblico
La spesa per gli interessi penalizza le politiche sociali. Più tasse sui ricchi anche per contrastare mafie, corruzione ed evasione fiscale.
Una manovra contro i poveri
Il governo Berlusconi-Tremonti nell’ottobre 2011 aveva alzato l’aliquota ordinaria dell’IVA di un punto, passando dal 20 al 21%. Inoltre, aveva programmato un ulteriore aumento di 2 punti per le due aliquote IVA più elevate (quella al 21 e quella ridotta al 10%), se i conti dello Stato non fossero “tornati”.
Il governo Monti con la legge di stabilità ha deciso di dimezzare l’aumento dell’IVA: di conseguenza a partire dal 1° luglio 2013 le nuove aliquote saranno del 22% e dell’11%. Potremmo concludere che l’aumento dell’IVA non è positivo, ma anche che sarebbe potuto capitare di peggio, come era nelle intenzioni del governo precedente.