La lotta all’evasione è indispensabile

C’è un mantra che sta rovinando l’Italia da più di vent’anni, in un Paese ipocrita da sempre, e da sempre diviso fiscalmente tra “furbi” e “fessi”. Con la politica anche in queste ore dilaniata (se di governo) e mobilitata (quando … Leggi tutto

La cultura fiscale per battere l’evasione

Continua ad allargarsi drammaticamente la forbice fra i ricchi e poveri, con un conseguente impantanamento di coloro i quali addensano l’area sociale del profondo disagio economico, dell’insicurezza percepita e, inevitabilmente, anche di vecchie e nuove forme di criminalità. In Italia … Leggi tutto

Il buon esempio americano contro l’evasione fiscale

Caro direttore,

nel 1952 il ministro Vanoni convoca mio padre Noè Cinti, apprezzato funzionario del ministero delle Finanze, e lo manda negli Stati Uniti per studiare il sistema tributario americano, convinto che il più urgente problema italiano sia quello dell’evasione fiscale.

Mio padre parte, lasciando una moglie incinta e con quattro figli a carico, con grande senso del dovere, e svolge sei mesi di intensa missione visitando tutti i singoli Stati di quella nazione.

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Riorganizzazione IVA

L’ IVA copre circa il 62% del gettito delle imposte indirette (133,4 miliardi nel 2018). L’evoluzione delle aliquote avvenuta, dalla sua istituzione ad oggi, evidenzia un progressivo e continuo aumento dell’aliquota “ordinaria”, passata dal 12% del 1974 al 22% del … Leggi tutto

Ridurre drasticamente l’evasione fiscale

Le differenze si acuiscono sempre più. Ecco perché al centro va messa la questione della giustizia fiscale.

(…)

Se si riduce drasticamente l’evasione fiscale allora ci si può dedicare alla scuola e alla sanità, si possono ridurre le ingiustizie, sveltire la burocrazia … tutto quello su cui riflette chi ama il Paese. Perché senza i mezzi per fare, si illude il Paese e l’Italia non guarirà mai.

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La Flat Tax incrementale è incostituzionale

Nel 2019 in Italia è entrato in vigore un surrogato della cosiddetta Flat Tax: si applica (con aliquota del 15%) soltanto alle partite IVA con ricavi non superiori a 65.000 euro. Di fatto si tratta di un ampliamento del preesistente regime forfettario con limite a 30.000 euro. La norma è iniqua nei confronti dei lavoratori dipendenti (ai quali si applicano le aliquote progressive) e rischia di incrementare l’evasione fiscale a causa della non detraibilità dei costi di produzione e dell’esenzione dalla fatturazione elettronica (come ha sottolineato anche la Corte dei Conti).

Per il 2020 l’attuale governo sta ipotizzano una nuova versione della Flat Tax. L’idea che sta prendendo quota è che l’aliquota del 15% si applichi solo sui redditi incrementali. Un esempio per capire: se un contribuente ha avuto nel 2019 un reddito di 30 mila euro e nel 2020 denuncerà 40 mila euro, la tassa piatta verrà utilizzata soltanto per quei 10 mila euro di ricavi in più nel 2020.

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Un fisco iniquo

“Una gigantesca e assurda fonte d’iniquità, ingiustizia, complessità e inefficienza”: è questo il giudizio severo che si può leggere nelle conclusioni della “Indagine conoscitiva sulla struttura dell’imposta sul reddito delle persone fisiche dal 2003 al 2017” recentemente pubblicata dall’associazione per la Legalità e l’Equità Fiscale (LEF). Si tratta di un lavoro davvero notevole, sia per la quantità di dati e di tabelle riportate nelle oltre 200 pagine della ricerca, sia per le dettagliate analisi e le conseguenti proposte.

Anzitutto è necessario ricordare che l’IRPEF è l’imposta principale, in termini di gettito e soggetti interessati, attraverso cui si attua la progressività stabilita dall’articolo 53 della Costituzione. Dall’indagine emerge che oggi la progressività grava pressoché in modo esclusivo sui redditi da lavoro (dipendente, pensione e autonomo) che rappresentano oltre il 95% del reddito IRPEF dichiarato (nel 2003 questo valore era inferiore all‟85%). Inoltre, c’è uno squilibrio a vantaggio delle dichiarazioni sopra i 50.000 euro con una sostanziale concentrazione del prelievo sui redditi medi fra 20.000 € e 50.000 euro.

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