La solidarietà tributaria

Traccia del mio intervento all’incontro sulla “Solidarietà tributaria” tenutosi a Bergamo, venerdì 28 settembre.
In fondo all’articolo i link al programma e alle registrazioni audio dell’introduzione di Filippo Pizzolato e di relazione di Camilla Buzzacchi e intervento di Luciano Corradini.

Il libro di Camilla Buzzacchi è consolante, perché con garbo ma,  nello stesso tempo, con grande lucidità e determinazione, mette in luce le contraddizioni di un sistema fiscale che sempre meno si declina in sintonia con i principi costituzionali e sempre più si discosta dall’impianto comunitario e solidaristico, che contraddistingue la nostra Costituzione. 

L’analisi attenta della legislazione  prodotta in materia fiscale negli ultimi cinquant’anni evidenzia, nel libro,  come i principi  e i criteri contenuti nell’art. 53 – che  sintetizza perfettamente l’ideologia egualitaria in forma sostanziale sancita all’art. 3 della Costituzione Repubblicana –   siano stati sostanzialmente traditi. Il filone solidaristico di cui l’art. 53 con i suoi due commi  rappresenta una delle espressioni più significative indica  la scelta di come ottenere le risorse per  attuare tale eguaglianza:  far pagare a ciascuno una quota dei servizi, a prescindere dall’effettiva fruizione, secondo le sue condizioni economiche. Una  volta determinata la capacità contributiva, lo sforzo fiscale non può essere uguale per tutti ma ottenuto  modulando diversamente la percentuale di reddito da destinare alla contribuzione fiscale attraverso il principio della progressività.

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L’evasione fiscale aumenta al Nord – Come introdurre una tassazione più equa ed efficace

Il metodo è relativamente semplice:  incrociare i dati dei consumi con quelli dei redditi. Risultato: verificare l’eventuale incongruenza tra tenore di vita e guadagni dichiarati, cioè l’evasione fiscale. Così hanno fatto i ricercatori del Centro studi Sintesi per stilare la classifica dell’evasione fiscale dei contribuenti italiani (presunta ma  certamente non inventata …).

Ad ogni provincia hanno attribuito un punteggio, più elevato se gli abitanti dimostrano una congruenza tra dichiarazione dei redditi e benessere economico, più basso per i territori in cui i dati economici mostrano un rischio evasione. Le aree più virtuose risultano essere nell’ordine: Trieste, Milano e Bologna. In fondo alla classifica troviamo alcune realtà della Sicilia: Ragusa, Catania e Agrigento. I risultati non sorprendono, se confrontati con altre ricerche precedenti. 

Criteri per proposta fiscale

Criteri per una proposta di riforma del sistema tributario su base costituzionale (ARDeP gennaio 2012) Premessa : capacità contributiva e criteri di progressività La Costituzione stabilisce all’art. 53 due principi relativi alla materia tributaria. Il primo afferma che “tutti sono … Leggi tutto

Tassiamo il prelievo di contante!

Quale sarebbe la soluzione più semplice per cancellare l’evasione fiscale? Eliminare il denaro! Il denaro fisico! Se lo Stato abolisse il denaro cartaceo e metallico tutte le transazioni sarebbero tracciabili. La moderna tecnologia basata sui pagamenti elettronici ci consentirebbe oggi … Leggi tutto

Riforma delle aliquote IRPEF

Ci risiamo. Il Ministro Tremonti ha dichiarato di ritenere “giusto un sistema con 3 aliquote” IRPEF. Non so come possa utilizzare il termine “giusto”. Basta rileggere l’art. 53 della Costituzione per capire quanto sia improprio parlare di “giustizia” per un sistema basato soltanto su 3 aliquote, mentre dovrebbe essere “informato a criteri di progressività”.

Vorrei ricordare che la legge 825 del 1971 in applicazione dell’art. 53 della Costituzione prevedeva 32 aliquote. Anche un alunno della scuola primaria può capire che più sono le aliquote più si concretizza il criterio della progressività. Giustizia è tener conto il più possibile delle diversità. Fare parti eguali tra diseguali è la più odiosa delle ingiustizie, diceva don Lorenzo Milani.

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Come eliminare l’evasione fiscale

Se ogni cittadino avesse il diritto e l’interesse a scalare dal reddito lordo ogni spesa effettuata, chiederebbe e conserverebbe tutta la documentazione utile: fatture, scontrini fiscali, ricevute, ecc. L’evasione fiscale non avrebbe più spazio.

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Per un fisco più equo e solidale

Rivedere la tassazione sui risparmi e sui redditi da affitto

Il risparmio è certamente un bene, che giustamente la Costituzione «incoraggia e tutela» (art. 47). È sicuramente un valore, soprattutto se lo intendiamo come saggia propensione a “non fare mai il passo più lungo della gamba”, tramandataci dai nostri nonni. È il contrario della propensione moderna ad acquistare beni senza avere le risorse per farlo. Molte persone si muovono in pubblico con automobili lussuose, ma poi confessano in privato che in realtà la vettura non è di loro proprietà, almeno fino a quando non avranno finito di pagare l’ultima rata.

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