Paesi a confronto
Segnalo che sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore sono stati pubblicati 3 grafici (vedi allegato) che mettono a confronto i Paesi europei in base al deficit, al debito e all’avanzo primario.
Segnalo che sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore sono stati pubblicati 3 grafici (vedi allegato) che mettono a confronto i Paesi europei in base al deficit, al debito e all’avanzo primario.
In allegato, un articolo apparso su TarantoOggi con l’intervista a Cleto Iafrate, consigliere dell’ARDeP.
La provocazione ancora attuale di Luciano Corradini.
Sono trascorsi 20 anni, ma la situazione non è molto cambiata. Il 26 settembre del 1992 Luciano Corradini, professore di pedagogia all’Università di Roma e vicepresidente del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, si reca in un ufficio postale e versa 500 mila lire come “contributo volontario al risanamento del bilancio dello Stato” italiano. Quello stesso giorno scrive a Giuliano Amato, presidente del Consiglio dei Ministri: “ho deciso di versare mensilmente all’erario 500 mila lire, oltre ovviamente a ciò che debbo in quanto cittadino, finché perdureranno le attuali difficoltà dell’Italia”. E in effetti in quel periodo il nostro Paese era “sull’orlo del baratro, cioè della bancarotta.
Il Corriere della sera del 18 luglio ha pubblicato nella pagina delle lettere a cura di Sergio Romano una lettera di Paolo Mazzanti dal titolo Misure contro il debito pubblico, nella rubrica Interventi e repliche.
Il declassamento dell’Outlook dell’Italia da parte di Standard and Poors, particolarmente preoccupante in questa fase di gravi difficolta’ finanziarie per i Paesi deboli dell’euro, si basa su due valutazioni: la nostra bassa crescita e il rischio.che le incertezze politiche compromettano gli impegni di riduzione del debito, che pesa come un macigno sul futuro dell’Italia.
E così ormai stiamo arrivando a quota 30mila: è la cifra in euro del debito pubblico medio pro-capite. Cioè, l’ammontare del debito pubblico italiano (l’ultimo dato è di 1.742 miliardi di euro) diviso per il numero dei cittadini residenti in Italia. Per una famiglia di 4 persone (come la mia) si tratta di 120mila euro.