Ricchi di debiti

Ad Aprile del 2011 non eravamo un sorvegliato speciale.

Un giornale on-line7 l’11 Aprile 2011 scrive: «Il settimanale finanziario “Milano Finanza” ha confrontato gli andamenti dei titoli di stato italiani e di quelli tedeschi. Da inizio anno i rendimenti dei primi sono in calo mentre quelli dei titoli governativi, in Germania, sono saliti molto. Addirittura raddoppiando sulla scadenza a un anno.

Il mercato pare così voler sottolineare che l’Italia (ma anche la Spagna, che ha tendenze analoghe) è fuori dalla bufera europea del debito sovrano ma anche che la Germania dovrà pagare parecchio per i salvataggi di Irlanda, Grecia e Portogallo».

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Paesi a confronto

PilUE

Segnalo che sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore sono stati pubblicati 3 grafici (vedi allegato) che mettono a confronto i Paesi europei in base al deficit, al debito e all’avanzo primario.

Una manovra corretta

Il testo della legge di stabilità contiene alcune novità positive per le famiglie e per la solidarietà

Quando il governo Monti ha presentato la prima bozza della legge di stabilità, non abbiamo risparmiato le critiche (si veda in proposito: “una manovra contro i più poveri”). In seguito, al testo presentato sono state apportate diverse correzioni, grazie anche ad emendamenti parlamentari, arrivando all’approvazione definitiva della legge con alcuni aspetti decisamente più positivi rispetto alle premesse. Vediamo alcuni significativi esempi:

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L’imbroglio del debito pubblico

La spesa per gli interessi penalizza le politiche sociali. Più tasse sui ricchi anche per contrastare mafie, corruzione ed evasione fiscale.

“Lo spread è un imbroglio”, ha detto recentemente l’ex presidente del consiglio dei ministri. Un paio di giorni dopo la Banca d’Italia ha reso noto che ad ottobre 2012 il debito pubblico italiano ha raggiunto nuovi record sia in valore assoluto (2.014 miliardi di euro) che in relazione al Prodotto Interno Lordo (126,1 %).

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Non possiamo lasciare il debito ai nostri figli

La provocazione ancora attuale di Luciano Corradini.

Sono trascorsi 20 anni, ma la situazione non è molto cambiata. Il 26 settembre del 1992 Luciano Corradini, professore di pedagogia all’Università di Roma e vicepresidente del Consiglio nazionale della pubblica istruzione, si reca in un ufficio postale e versa 500 mila lire come “contributo volontario al risanamento del bilancio dello Stato” italiano. Quello stesso giorno scrive a Giuliano Amato, presidente del Consiglio dei Ministri: “ho deciso di versare mensilmente all’erario 500 mila lire, oltre ovviamente a ciò che debbo in quanto cittadino, finché perdureranno le attuali difficoltà dell’Italia”. E in effetti in quel periodo il nostro Paese era “sull’orlo del baratro, cioè della bancarotta.

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Misure contro il debito pubblico

Il Corriere della sera del 18 luglio ha pubblicato nella pagina delle lettere a cura di Sergio Romano una lettera di Paolo Mazzanti dal titolo Misure contro il debito pubblico, nella rubrica Interventi e repliche.

Abolire le Province, ridurre le Regioni, privatizzare per ridurre il debito

Le proposte dell’Associazione per la riduzione del debito dopo il declassamento di Standard and Poors

Il declassamento dell’Outlook dell’Italia da parte di Standard and Poors, particolarmente preoccupante in questa fase di gravi difficolta’ finanziarie per i Paesi deboli dell’euro, si basa su due valutazioni: la nostra bassa crescita e il rischio.che le incertezze politiche compromettano gli impegni di riduzione del debito, che pesa come un macigno sul futuro dell’Italia.

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