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Debito

Seduti sul Debito

di GIORGIO GANDOLA

Ce l’hanno detto in tutte le lingue: «I rischi per l’Italia derivano dal debito troppo alto». Quel parametro fuori controllo (136% del pil) influenza tutti gli altri, toglie credibilità all’azione di governo, mette le banche sull’altalena anche se stanno meglio, per esempio, di alcune francesi e tedesche. E in definitiva impedisce al Paese di guardare al futuro con maggiore serenità. (segue nell'allegato)

Ricchi di debiti

Ad Aprile del 2011 non eravamo un sorvegliato speciale.

Un giornale on-line7 l’11 Aprile 2011 scrive: «Il settimanale finanziario “Milano Finanza” ha confrontato gli andamenti dei titoli di stato italiani e di quelli tedeschi. Da inizio anno i rendimenti dei primi sono in calo mentre quelli dei titoli governativi, in Germania, sono saliti molto. Addirittura raddoppiando sulla scadenza a un anno.

Il mercato pare così voler sottolineare che l’Italia (ma anche la Spagna, che ha tendenze analoghe) è fuori dalla bufera europea del debito sovrano ma anche che la Germania dovrà pagare parecchio per i salvataggi di Irlanda, Grecia e Portogallo».

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Considerazioni inattuali sul pareggio di bilancio

Ultimamente pare che quasi tutti se la prendano con il pareggio di bilancio inserito in Costituzione. Sarebbe questa la fonte di tutti i nostri mali. Per alcuni persino il pareggio di bilancio in sé sarebbe un obiettivo errato. Chi l’ha detto che i conti debbano essere in pareggio? Così si va ragionando, da sinistra e da destra, da vecchi partiti e da nuovi movimenti. Anche l’attuale Governo vorrebbe maggior flessibilità, spostando nel tempo il raggiungimento del pareggio di bilancio, alzando la percentuale stabilita per il deficit o rinegoziando il fiscal compact, cioè i tempi per la riduzione del debito pubblico.

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